Gino Diomaiuto, da Napoli a Parigi
Gino Diomaiuto, da Napoli a Parigi
Pittore appassionato, lascia Napoli nel 1960, a vent’anni, per Parigi. Bravissimo tecnico litografo (cromista) nel 1964 entra all’Atelier Fernand Mourlot, il massimo laboratorio di preparazione e stampa di litografie e libri d’arte del secolo scorso a Parigi, al servizio di artisti di tutto il mondo. Ci resterà fino al 1977, proseguendo poi, in proprio o per altri laboratori (New York, Livorno, Parigi) a mettere la propria abilità a disposizione di pittori che vogliono tradurre disegni e dipinti in litografie. L’elenco dei suoi “assistiti” mette i brividi, per qualità, varietà e quantità: Appel, Bacon, Balthus, De Koonig, Delvaux, Derain, Erté, Garouste, Gentilini, Giacometti, Guidi, Guttuso, Le Corbusier, Leger, Loewy, Marini, Matta, Mirò, Poliakoff, Rattner, Severini, Siqueiros, Survage, J. White, Zhang Xiaogang. Di alcuni (Siqueiros, Matta, e altri) diventa anche amico e confidente. Intanto però coltiva con discrezione la sua identità di pittore, stimato e rispettato, e volentieri ospitato in gallerie francesi. Ha lavorato anche come consulente e decoratore per i film di Philippe Garrell. Fotografarlo nel suo studio, nel 2009, è una sfida entusiasmante: da vero napoletano ispirato a De Sica recita battute da L’oro di Napoli, ma recita anche sé stesso con sicurezza quasi sfrontata. Amicizia e ricchezza umana non comuni.